Nei giorni 16 e 17 luglio 2022 in una trentina di rifugi del Club Alpino Italiano verrà organizzata una campagna di sensibilizzazione sull’ipertensione arteriosa e sugli effetti cardiovascolari dell’ascesa a quote moderate – alte, promossa dalla Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA), dal Club Alpino Italiano ( Commissione Centrale Medica CAI) e dalla Società Italiana della Medicina di Montagna (S.I.Me.M.) e sostenuta organizzativamente dall’Istituto Auxologico Italiano di Milano e dall’Università di Milano-Bicocca. Sono stati scelti rifugi situati a quote superiori ai 2000 metri.
L’ipertensione arteriosa, detta “il killer silenzioso” per la sua asintomaticità, è ancora oggi il principale fattore di rischio per malattie cardiovascolari in tutto il mondo, e colpisce circa il 40% della popolazione adulta occidentale.
Per prevenire il verificarsi di eventi cardiaci e cerebrali spesso fatali o invalidanti, occorre quindi prestare maggiore attenzione al comportamento della pressione arteriosa in diverse condizioni della nostra vita quotidiana.
Studi recenti dell’Istituto Auxologico Italiano e dell’Università di Milano-Bicocca hanno chiaramente dimostrato come la pressione arteriosa salga in modo significativo durante esposizione ad alta quota (sopra i 2500 metri), iniziando a modificarsi anche in caso di salita ad altitudini moderate (attorno ai 1800-2000 metri). Questo si verifica in soggetti normali e anche in pazienti già affetti da ipertensione arteriosa, sollevando così il problema di come mantenere la pressione controllata anche quando si salga in quota, per garantire un approccio alla montagna sicuro e privo di rischi per l’apparato cardiovascolare.
Dato che, soprattutto in estate, il numero di persone, con o senza problemi cardiovascolari, che salgono in montagna è molto alto, SIIA, CAI e SIMeM hanno deciso di organizzare una campagna di informazione su questi temi. La campagna di sensibilizzazione e di prevenzione “La Pressione Arteriosa in Montagna”, “Blood pressure at moderate and high altitude” ha come scopo promuovere in chi si avvicina alla montagna la consapevolezza sulle reazioni dell’apparato cardiovascolare a quote moderate e alte. L’iniziativa dura ormai da sei anni.
Oltre a questo obbiettivo di divulgazione scientifica tra gli escursionisti e gli alpinisti, la campagna ha anche l’obbiettivo di effettuare una semplice, ma importante raccolta di dati per ricerca scientifica sul comportamento della pressione arteriosa in montagna e sul profilo individuale di rischio cardiovascolare tra gli escursionisti. A questo scopo sono state individuate postazioni in una trentina di rifugi di montagna che hanno deciso di partecipare all’iniziativa, sulle Alpi in Italia e sugli Appennini, dove gli escursionisti hanno potuto ricevere informazioni sul rapporto tra pressione arteriosa e montagna, misurare la propria pressione arteriosa, frequenza cardiaca e saturazione di ossigeno nel sangue, e compilare un breve questionario non solo contribuendo alla ricerca scientifica (in modo anonimo), ma anche verificando in modo semplice e rapido la propria condizione di rischio cardiovascolare e la proprio reazione alla esposizione a quote moderate o alte.
“Questa iniziativa, nata grazie allo sforzo congiunto della Società Italiana contro l’Ipertensione Arteriosa (SIIA), della Società Italiana di Medicina di Montagna (SIMeM) e della Commissione Medica Centrale del Club Alpino Italiano, e sperimentata con successo in alcuni rifugi alpini e appenninici già nel 2016. rispecchia pienamente la principale missione delle organizzazioni promotrici: aumentare la consapevolezza di tutti sui rischi legati all’ipertensione e promuovere la sicurezza in montagna” sottolineano il professor Gianfranco Parati, il dottor Franco Finelli, presidente della Commissione Medica Centrale del CAI, e la dottoressa Lorenza Pratali, presidente della SIMeM.
Bergamo, 5.05.2022